
Praticare yoga vuole dire come prima cosa praticare il respiro. Facile, eh?
Se sai respirare, puoi fare yoga. Diceva un mio maestro.
Ed è proprio così. Questo continuo alternarsi di stasi e movimento, di inspiro ed espiro, di apertura e chiusura che porta la nostra attenzione al momento prosente, al qui ed ora, è yoga.
Tranne in alcuni rari casi, nello yoga si respira sempre con il naso. Questo perché è proprio nelle due narici del naso che convergono due fra le nadi* più importanti del nostro corpo: Ida e Pingala.
Ida si occupa dei processi mentali e scorre nella parte sinistra del corpo, nasce dal plesso sacro-coccigeo (1° chakra) termina nella narice sinistra ed è responsabile dell’emisfero destro del cervello. Ha come simbolo la Luna, è l’energia femminile. Da un punto di vista fisiologico rafforza l’apparato digerente aiutando il processo di secrezione enzimatica e lo svuotamento della vescica. A un livello più sottile, Ida aiuta a diminuire la naturale identificazione con la sfera dell’Ego, perché viene lasciato più spazio all’intuizione e alla libertà di idee.
Pingala compie il percorso inverso e speculare a Ida, in quanto termina nella narice destra ed è responsabile della parte sinistra del cervello. Ha come il simbolo il Sole ed è un’energia maschile. Come Ida, Pingala nel suo percorso sale a spirale lungo la colonna vertebrale e con essa s’incontra nei 5 Chakra. Pingala attiva il metabolismo in quanto stimola l’emissione di adrenalina aumentando il battito cardiaco. A livello sottile, Pingala stimola la sfera dell’Ego, incoraggiando la consapevolezza e l’apertura all’esterno.Durante la pratica, Ida e Pingala vengono continuamente stimolate nel continuo e infinito alternarsi di respiro e movimento: essere consapevoli di questo semplice atto, il respiro, è il primo fondamentale passo verso quel tipo di sensibilità e profonda percezione del sé – molto acuita – che la disciplina dello yoga tende a donare ai suoi praticanti.