
Oggi, 21 giugno, solstizio d’estate, si celebra in tutto il mondo la giornata internazionale dello yoga e, in tutto il mondo, si sussegguono pratiche yoga e meditazione in ogni piazza, parco, centro yoga, palestre, giardini, case private… L’idea che così tante persone, oggi più degli altri giorni, con la loro pratica e il loro pensiero elargiscano “vibrazioni positive” è semplicemente esaltante. Il fatto che ciò avvenga, non a caso, nel giorno con più luce fra tutti ha un qualcosa di magico.
Sono reduce da una brutta contusione ma se il mio ginocchio destro me lo avesse permesso, stamani all’aba avrei volentieri praticato i saluti al sole, al parco, insieme a tanta altra gente. Invece mi sono limitata a una meditazione e a una breve pratica che escludesse l’uso delle ginocchia. Tutta una cosa di infiniti e lenti panca – chaturanga dandasana – cane a testa in sù e cane a testa in giù, navasana e varie varianti di svadhistasana. Tutta una cosa di forza e disciplina che lavora su Manipura, il terzo chakra.
Quel namaste che sussurro mentalmemte a fine pratica, rivolto verso all’universo, mi sarebbe piaciuto recitarlo a gran voce in mezzo a sconosciuti che per un’ora diventano i tuoi compagni di tappetino e che alla fine abbracci come fossero gli amici più amici che hai. Questo è lo yoga. Buon solstizio a tutti.
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Namastè.
Da oggi le giornate cominciano ad accorciarsi. inesorabilmente. Piano piano scivoliamo verso il solstizio di inverno (per fortuna manca ancora molto tempo…), Questo pensiero un tempo mi dava un senso di tristezza. L’estate appena arrivata che già comincia a ritirarsi. La pratica yoga mi ha aiutato però a percepire la realtà come un’ onda che viene e va. Un respiro che gonfia i polmoni per poi svuotarli, per poi rigonfiarli e risvuotarli. E’ intenso il piacere quando i polmoni sono al pieno della loro capacità. E profondo il magico silenzio interiore dopo che si sono svuotati. E’ bello cavalcare l’onda in tutti i suoi momenti. Adesso siamo ancora in alto, in cima alla cresta. Guardiamo lontano. Alziamo lo sguardo al cielo e apriamo il cuore come in Urdhva Mukha Svanasana. E prepariamoci a cogliere, sabato, l’ intensa energia misteriosa della Luna Nuova.