
Spesso, durante le mie lezioni, consiglio di “respirare a fondo e guardare oltre la spalla” per entrare correttamente nelle asana in torsione. Quel gesto così semplice non è solamente un toccasana per la colonna vertebrale e in particolare per i dischi vertebrali che assorbono nuovo nutrimento dopo aver eliminato le sostanze che non servono, è anche un massaggio profondo agli organi interni e, soprattutto, un volgere la propria attenzione (lo sguardo) in direzione di ciò che prima non era ancora visibile.
Le torsioni sono un vero e proprio incipit al cambiamento.
Che poi, cos’è il cambiamento? Ogni singola cosa in natura, noi compresi, cambiamo continuamente. Ogni istante è diverso dal precedente ma è proprio da quel precedente che si attua la mutevolezza del cambiamento. Resistere al cambiamento è difficile, se non impossibile. Sicuramente non è edificante. Molto meglio imparare ad osservare e allungare sempre un po’ di più quello sguardo oltre la spalla. Provando a respirarci dentro e a concentrarsi su quello che accade, oltre lo sguardo ma soprattutto dentro di noi.
Amo le torsioni e chi pratica con me conosce questa mia caratteristica, non c’è lezione in cui non siano presenti. Adoro quel senso di liberazione che generano alla schiena e ancor di più quel rilassamento quasi meditativo che si prova quando si mantiene la torsione a lungo per diversi respiri.
Le torsioni sono ottime durante i grandi cambi di stagione, dal freddo al caldo e viceversa, perché aiutano a eliminare le tossine accumulate. Sono sconsiglaite solo in casi di gravi problemi alla colonna, osteoporosi e gravidanza (dove si può comunque – con le dovute cautele e sempre sotto la guida di un insegante esperto – eseguire la torsione sul lato “aperto”).
Il periodo estivo suggerisce una pratica non eccessivamente intensa ma comunque energica ed è opportuno alternare torsioni in Vinyasa a torsioni più statiche, che fanno prendere fiato e inducono a fare una breve pausa.
Namastè.
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