Balsamic Moon Yoga Retreat

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Un weekend rigenerante di yoga e relax in un posto incantevole sul lago di Garda, dal 5 al 7 ottobre 2018 al Pelacà Resort di Gargnano, BS.

La luna balsamica caratterizza quella manciata di giorni, in genere due, che precedono la luna nuova. È il momento migliore per prendersi una pausa, trattarsi bene, per vivere dolcemente, per lasciare andare (ciò che non ci garba) e trattanere (quello che vogliamo mantenere con noi). Continua a leggere “Balsamic Moon Yoga Retreat”

Letture estive.

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Mi è sempre piaciuto quell’omonimia di concetti che porta il verbo “lèggere” a essere formalmente uguale all’aggettivo “leggere”. Non amo i giochi di parole, ma, tuttosommato, lèggere ci rendi un po’ più leggeri e liberi, no?

E quale miglior momento per lèggere se non la pausa estiva? Che in questi giorni fa così caldo che l’unica attività che non conduca a una forsennata sudorazione è proprio quella che si fa con un libro – o un Kindle – in mano. (Il Kindle, perdonate la mia poca modernità, non mi piace, non riesce proprio a prendermi. Amo il profumo della carta, fare le orecchie alle pagine più belle e scrivere e sottolineare i miei libri. Tutte cose impossibili con le pagine elettroniche…).

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Lasciare andare.

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Puja Ganga Aarti a Rishikesh, India.

Con la luna piena è tutto più magico. Già, perché se uno dei desideri espressi durante la luna nuova (di sei mesi fa) è destinato ad avverarsi, lo farà adesso. La luna piena è magica perché è il punto culminante del ciclo lunare. Oggi c’è la luna piena. Ma non una luna piena qualsiasi, ma in apogeo e con eclissi. La luna sembrerà più piccola e lontana (perché è in apogeo, quindi più lontana dalla terra).

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Galleggiare.

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Lo stato di leggerezza che procura lo yoga nidra mi ha fatto venire in mente il mare di Favignana, qui qualche estate fa. Sicilia, anche quest’anno arrivo! 😉

C’è un tipo di yoga che consente un rilassamento profondo, una sorta di “sonno dinamico” attuato grazie alla consapevolezza interiore, in cui si ha quasi la sensazione di galleggiare in uno stadio intermedio tra sonno e veglia. È lo yoga nidra e si dice che un’ora di questa pratica equivalga a circa quattro ore di sonno profondo.
Durante lo yoga nidra si oscilla continuamente tra lo stato di veglia (onde Alpha e Beta) e quello di sonno (onde Delta e Tetha) quando la coscienza raggiunge a un livello di consapevolezza più profondo.

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Solstizio.

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Brahmasana: Brahma era il primo membro della triade induista (assieme a Vishnu il preservatore e Shiva il distruttore), chiamato anche signore e padre di tutte le creature è considerato come il più grande di tutti i saggi. Come eseguire la posizione: a terra, con le gambe flesse in cui le tibie sono una sopra l’altra, cerca di portare i piedi in corrispondenza della gamba opposta facendo attenzione a non portarli oltre la linea delle anche.Il peso del corpo è distribuito equamente sugli ischi. I piedi sono attivi e a martello. la colonna vertebrale è distesa e il collo in linea. La testa si allunga verso l’alto, le spalle sono aperte e rilassate, le scapole spingono verso il basso. Da questa posizione puoi flettere il busto in avanti con le braccia distese a terra. Benefici: intensa rotazione esterna dell’anca, distende l’inguine e allevia lo stress. Controindicazioni: da evitare in caso di problemi alle ginocchia, anche e inguine.

È estate.

La stagione dell’abbondanza, del tanto – talvolta tantissimo – calore, della tanta luce, dei profumi inebrianti. I sensi sono più acuiti da tutta questa energia che esalta l’apertura, la comunicazione e la creazione. In questa stagione c’è una maggior energia e vitalità e il corpo (che è molto intelligente, lo sappiamo) regola da sè l’eccesso di energia tramite alcuni organi che lavorano un po’ di più del solito: stomaco, milza e piccolo intestino, o tenue.

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Sospesi. Hanumasana e la luna nuova.

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Hanumasa: dalla posizione in quadrupedia sostieniti con le mani e distendi una gamba in avanti appoggiando il tallone a terra. Distendi l’altra gamba indietro mantenedno le anche sulla stessa linea. Abbandona il bacino verso terra. Addominali e pavimento pelvico sono attivi, mentre le spalle, lontane dalle orecchie, ruotano leggermente indietro. Lo sguardo è frontale. Una delle tanti varianti prevede l’estensione del busto in avanti con lo sguardo rivolto verso il ginocchio disteso. Benefici: elasticizza l’articolazione delle anche, stira i tendini posteriori della gamba frontale, allunga lo psoas e il flessore dell’anca nella gamba posteriore, tonifica e rilassa i muscoli delle gambe, cura la sciatalgia, aumenta l’irrorazione sanguigna nella zona pubica. Controindicazioni: da evitare in caso di gravi problemi alle ginocchia e con osteoporosi. Meridiani attivati: Hanumasana attiva i meridiani che corrono lungo l’interno coscia, milza, fegato e rene. Risulta quindi perfetta in primavera, in estate e in inverno.

I giorni che precedono la luna nuova, ovvero il momento in cui la luna è completamente in ombra e non visibile dalla terra, sono sempre in sospensione tra equilibrio e fiacchezza. Non saprei trovare altra descrizione e usare altre parole. È proprio così: il corpo possiede molto equilibrio (provate voi stessi a mettervi in una qualsiasi posizione di equilibrio e vi sorprenderete di quanto risulti facile rimanervi!) ma richiede al contempo di evitare grandi sforzi dedicandosi a un maggioore ascolto interiore. Durante la luna nuova (detta anche nera) la congiunzione con il sole – che sono perfettamente allineati sullo stesso asse – il magnetismo è al minimo ed è proprio questo che crea lo stato di sospensione di cui parlavo poco fa.

La pratica yoga ideale in questi giorni è più meditativa, di ascolto, con posture a terra e piegamenti in avanti che lavorino fisicamente con i chakra di radicamento (primo e secondo) ma a un livello più sottile anche con il terzo e quarto chakra. La meditazione invece è concentrata sul primo chakra.

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Incredibile!

 

 

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Colui che ha ideato il claim “Incredibile India” non poteva trovare aggettivo migliore. Non credo esista altra parola per poter raccontare questo posto. È DAVVERO incredibile. È tutto e il suo contrario. È colori, gioia, bellezza, sorrisi, strati di storia, cultura e tradizioni che si sovrappongono a rumore, polvere, caos, miseria, incuria.

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Permanenza.

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Upavista Konasana / Dragonfly pose, dalla posizione seduta con gli ischi ben appoggiati a terra e il peso equamente distribuito, divarica le gambe e fletti busto, appoggia prima le mani a terra e poi, se vuoi, puoi rilassare la schiena e appoggiare la testa a terra oppure agganciare gli alluci o le caviglie. Questa posizione elasticizza le anche, allungando l’inguine e l’interno coscia e la parte posteriore delle cosce. regola gli organi del basso ventre. Allunga la colonna vertebrale. Stimola il primo e secondo chakra.

Il concetto di permanenza mi piace. Mi piace perché è in netta contrapposizione con il concetto di evoluzione (che mi piace ancora di più) e perché l’uno accresce grazie all’altro. Amo questa interazione.
Il dizionario dice infatti che “il permanere in una determinata condizione, nelle scienze della natura, si contrappone a quello di evoluzione”. In geologia, ho scoperto, la permanenza degli oceani o della aree oceaniche è la teoria per la quale i fondi oceanici sarebbero stati dove si trovano ora sin dalle più antiche ere geologiche. Incredibile, aggiungo io, come una cosa che si muove di continuo come l’acqua degli oceani in realtà nasconda sotto di sé una situazione immutata da intere ere.
In matematica invece il principio di permanenza (no, non lo spiego, tranquilli, non me lo ricordo e non ho nessun intenzione di spolverare i libri di matematica) ricordo che era legato all’ampliamento di un insieme numerico (evoluzione) che conserva le principali proprietà. Come l’oceano. Come la vita, mi vien da dire. Si evolve ma si conserva sempre qualcosa che permane dentro di noi. E forse è proprio questo il bello dell’evoluzione!

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Yoga secondo natura. L’armonia e i benefici della pratica.*

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“Quando si inizia a praticare yoga è perché si è spinti dai più svariati motivi: il mal di schiena, la cervicale, la sciatalgia, la ricerca della forma perduta, una gravidanza. Oppure si è semplicemente incoraggiati da amici che ne conoscono e apprezzano i benefici. Iniziare può essere facile, tuttavia continuare a praticare talvolta può risultare meno semplice: lo yoga è per tutti ma non tutti i momenti della vita sono adatti allo yoga.

Per esperienza personale, ho incontrato lo yoga poco più che ventenne e non fu proprio un colpo di fulmine. Qualche anno più tardi me ne innamorai perdutamente e ora non potrei pensare alla mia vita senza lo yoga.

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Paura, eh?

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Sirsasana, variante: dalla posizione in quadrupedia, appoggia a terra le braccia e prendi la distanza tra gomito e mani. Intreccia le dita tranne i mignoli che rimarranno affiancati. Appoggia la testa a terra, nello spazio tra le mani e cammina in avanti portando il peso oltre il baricentro. Solleva le gambe, attua una leggera retroversione del bacino e non dimenticarti di respirare! Sirsasana equilibria tutti i chakra in particolare il settimo Sahsrara; può essere praticata sempre, in qualsiasi stagione, se siamo alle prime armi, facciamo attenzione ai giorni di luna piena in cui il corpo tende un po’ a esagerare. Benefici: migliora la digestione, l’eliminazione, cura mal di testa e raffreddore, rinforza le braccia, le soalle, il collo e i muscoli del tronco. Migliora la circolazione, limita il decadimento organico. È molto utile per la salute della prostata, dell’utero, soprattutto in caso di prolasso, e dei reni. Da evitare: in caso di gravidanza, mestrauzioni, ernia iatale e reflusso, con problemi alle spalle, al collo e alla colonna in generale. Da evitare in caso di problemi agli occhi, alle orecchie, al naso e alla bocca. Ipertensione o ipotensione grave. Per i principianti: lascia le gambe a terra ma prova a portare il peso del corpo oltre il tuo baricentro. Oppure, solleva le gambe piegate, una alla volta. Le prime volte vi è la fortissima tentazione di eseguirla di fronte al muro, ma lo sconsiglio: il muro non toglie la paura.

La paura fa bene. Ci tiene all’erta, ci consente di rimanere con gli occhi aperti e di osservare con attenzione quello che succede attorno. La paura ci mantiene nella presenza. A patto di non esagerare. Perché farsi soverchiare dalla paura è più nocivo che non avere paura: quando l’attenzione diventa turbamento, smarrimento, insicurezza, la paura diventa ansia e l’ansia è la spirale più pericolosa nella quale entrare. O almeno fra le più pericolose.

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