Inspira – Espira. Ovvero l’infinito in continuo alternarsi.

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Variante di Dandasana o posizone del bastone a terra, attiva Svadhistana, Anahate e Vishuddi, secondo, quarto e quinto Chakra. Come eseguire Dandasana: allinea gli ischi a terra, inspira ed espira profondamente e allunga le braccia verso l’alto, intreccia le dita tra di loro tranne gli indici (associati al chakra del cuore, intestino crasso e al meridiano profondo dello stomaco) e punta lo sguardo verso di loro. Concentrati sull’alternanza inspiro – espiro. Benefici: rinforza i muscoli del torace e del dorso contrastando il rilassamento dell’addome, tonifica i muscoli delle gambe, migliora la respirazione toracica ed è utilissima per gli asmatici, migliora la concentrazione e la determinazione e combatte l’ansia e l’instabilità emotiva.

Praticare yoga vuole dire come prima cosa praticare il respiro. Facile, eh?

Se sai respirare, puoi fare yoga. Diceva un mio maestro.

Ed è proprio così. Questo continuo alternarsi di stasi e movimento, di inspiro ed espiro, di apertura e chiusura che porta la nostra attenzione al momento prosente, al qui ed ora, è yoga.

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Namasté.

“Il mio divino saluta il divino che c’è in te”

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na·ma·sté/
Espressione di saluto accompagnata dal gesto (mudra) di giungere le mani all’altezza del petto, del mento o della fronte, accennando al contempo un inchino col capo.
Namasté è  una parola in sanscrito – una lingua antichissima, linguisticamente e grammaticalmente perfetta e ancora in uso in molte zone dell’India – usata come saluto, ma anche come ringraziamento o per chiedere qualcosa in segno di rispetto.

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